La filosofia dell’evoluzione: dall’embrione all’Infinito

Universo

Ogni realtà si manifesta come cerchio che si apre in un cerchio più ampio. L’embrione evolve nella sua sfera prenatale, l’individuo nella sua famiglia, la famiglia nello Stato, lo Stato nell’umanità, l’umanità nella Terra, la Terra nel sistema cosmico che la ospita, il sistema nell’universo centrale, l’universo nel Cosmo e il Cosmo nella Causa Prima, l’Illimitato Infinito.

Questa catena non è metafora, ma rivelazione: nulla vive in sé stesso, tutto appartiene a un ritmo di trasmutazioni. Ogni stadio custodisce il senso del precedente e prepara la nascita del successivo.

Le Leggi Universali

Come insegnano Gurdjieff e Ouspenskij, l’evoluzione non è un processo cieco, ma obbedisce a leggi immutabili:

La Legge del Tre: nulla nasce senza l’incontro delle tre forze – attiva, passiva, neutralizzante. È il respiro della creazione.

La Legge del Sette: ogni processo si muove lungo una scala che non è lineare, ma ciclica, scandita da intervalli e deviazioni. Solo la coscienza può armonizzare il movimento e impedire la dispersione.

La Terra come essere vivente

Il pianeta stesso partecipa a questa grande architettura. È un organismo in relazione con i corpi celesti, cuore pulsante dentro un ordine più vasto. L’umanità è chiamata a riconoscere la sua funzione in questa rete cosmica: non padrona, ma custode e tramite.

Così procede l’evoluzione: dal seme al cosmo, dalla vita alla Causa Prima.
Il cammino dell’uomo è riconoscere queste leggi e farsi cosciente cooperatore della loro armonia. Solo allora il movimento diventa ascesa, e l’ascesa ritorno, verso l’Illimitato Infinito.

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