✨Superare le Abitudini: Un Percorso Olistico per Evolvere l’Anima

Evolvere prendendo coscienza delle proprie abitudini

Viviamo immersi in un intreccio di abitudini quotidiane: dai gesti ripetitivi del mattino alle emozioni che ci travolgono nelle stesse circostanze, fino ai pensieri che si rincorrono uguali ogni giorno. Ma cosa accade quando queste abitudini smettono di essere strumenti utili e diventano gabbie invisibili? Secondo molte tradizioni filosofiche e spirituali, il vero cammino evolutivo dell’essere umano passa proprio dalla liberazione da questi automatismi.

L’Uomo-Macchina secondo Ouspensky

Pëtr Dem’janovič Ouspensky, filosofo e discepolo di Gurdjieff, descriveva l’uomo ordinario come una “macchina” governata da abitudini e reazioni meccaniche. Nel suo libro “Frammenti di un insegnamento sconosciuto”, egli sottolinea che l’essere umano vive in uno stato di sonno interiore, agendo per impulsi inconsci, senza vera volontà. Per Ouspensky, l’unico modo per evolvere è “ricordarsi di sé”, ossia sviluppare la consapevolezza del momento presente e osservare i propri comportamenti automatici.

Secondo questa visione, ogni abitudine meccanica è un ostacolo alla libertà dell’anima. L’obiettivo è sostituire la reattività con la presenza, rendendo ogni gesto un atto di coscienza.

La Medicina Olistica di Nader Butto: L’Energia dell’Anima

Il dottor Nader Butto, medico cardiologo e ricercatore spirituale, integra medicina, fisica quantistica e tradizioni orientali nel suo approccio terapeutico. Secondo Butto, le abitudini non si limitano al comportamento esterno, ma si imprimono nel corpo energetico e nella memoria cellulare, condizionando l’anima e il suo percorso.

Nader Butto parla spesso di “schemi emozionali ripetitivi” che creano blocchi energetici. Uscirne significa liberare l’anima da queste impronte, attraverso tecniche come la “pulizia energetica” e la trasmutazione delle emozioni. Solo sciogliendo questi nodi è possibile allineare mente, corpo ed energia, creando lo spazio per un’evoluzione dell’anima.

Omraam Mikhaël Aïvanhov: Trasformare l’abitudine in forza spirituale

Omraam Mikhaël Aïvanhov, filosofo e maestro spirituale bulgaro, ha scritto molto sul potere della ripetizione consapevole e sul ruolo delle abitudini nel cammino spirituale.

A differenza di chi vede l’abitudine solo come un ostacolo, Aïvanhov la considera una forza neutra, che può tanto imprigionare quanto liberare, a seconda dell’uso che ne facciamo.

L’abitudine è una forza che si può dirigere verso il bene o verso il male. Se vi sforzate di creare buone abitudini, esse lavoreranno per voi.”

Secondo Aïvanhov, le abitudini spirituali – come meditare ogni mattina, respirare consapevolmente, pensare in modo positivo – rafforzano l’anima. La chiave non è eliminare ogni abitudine, ma purificare, trasformare e sublimare quelle nocive in gesti sacri e consapevoli.
Il concetto di ritmo e armonia interiore, come nel respiro, nel pensiero e nelle emozioni: creare un’abitudine elevata equivale a “ritmare l’anima” su frequenze superiori.

Byung-Chul Han: L’abitudine come crisi della libertà e del Sé

Il filosofo contemporaneo Byung-Chul Han, invece, analizza la società contemporanea con uno sguardo critico e penetrante. Nei suoi saggi come “La società della stanchezza”,Psicopolitica” e “La società della trasparenza”, affronta il tema delle abitudini moderne sotto l’ottica della coazione alla performance e al controllo.

Per Han, l’uomo contemporaneo non è più schiavo di sistemi esterni, ma di se stesso: è auto-imprenditore, si sorveglia da solo, si auto-esige prestazione continua. Questo crea una “libertà apparente” che lo imprigiona in abitudini invisibili, più insidiose delle imposizioni esterne.

“Oggi siamo dominati da un nuovo tipo di violenza: la violenza dell’iperpositività, dell’eccesso di prestazione e di trasparenza. L’individuo si auto-sfrutta nella convinzione di essere libero.”

Le abitudini odierne non sono più meccaniche, ma psichiche: controllare l’email compulsivamente, auto-monitorarsi, ottimizzare ogni istante. Questo produce stanchezza dell’anima e perdita del sé autentico.

Il superamento di queste abitudini, secondo Han, passa attraverso il ritorno alla contemplazione, all’ozio creativo, al silenzio, alla lentezza. Non una ribellione attiva, ma una disobbedienza interiore alla tirannia dell’efficienza.

Ogni giorno, con costanza, una goccia cade sulla roccia. Un giorno la buca si formerà. Così è per la trasformazione dell’essere.”

Quindi, in ottica aïvanhoviana, non si tratta solo di “uscire dalle abitudini”, ma di dirigerle verso il bene, utilizzando la loro forza per evolvere.

Un Percorso di Evoluzione Interiore

L’evoluzione spirituale non avviene contro le abitudini, ma attraverso la loro trasformazione consapevole.

Si passa:

– disidentificazione: Come suggerisce Ouspensky, riconoscere che non siamo le nostre reazioni automatiche e portare lo sguardo al presente,

– liberare il campo energetico da memorie stagnanti conduce alla liberazione emotiva (Nader Butto),

– dalla routine dell’ego alla pratica spirituale (Aïvanhov),

– dall’alienazione da prestazione al ritorno all’essere (Byung-Chul Han).


In definitiva, superare le abitudini non è rifiutare la struttura, ma spiritualizzarla, aggiornando la nostra anima a una versione più autentica, libera e luminosa di sé.

Oltre l’abitudine verso l’aggiornamento dell’ Anima

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